BUSH E IL REALISMO SULLA GUERRA!
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BUSH E IL REALISMO SULLA GUERRA!
New York, 29 gen. (Ap) - L'America ha ascoltato ieri sera l'ultimo discorso sullo stato dell'Unione del presidente George W. Bush; un discorso dai toni più dimessi rispetto al passato, e meno enfatico sul fronte degli promesse. Niente impegni impossibili da mantenere e nessuna foga nello spiegare il suo punto di vista; Bush è apparso fermo, ma calmo.
Due gli argomenti su cui ha battuto il tasto nel suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione: da un lato l'economia, in un momento in cui gli americani vivono nel timore di una imminente recessione negli Stati Uniti, e dall'altro i progressi che sono stati raggiunti in Iraq grazie alla strategia dell'incremento delle truppe decisa dalla Casa Bianca lo scorso anno.
"La nostra economia sta attraversando un periodo di incertezza", ha detto Bush. Per questo motivo, "per fare in modo che la nostra economia continui a crescere e che la nostra gente continui a lavorare", è fondamentale che il piano di stimoli per l'economia non venga "ritardato nè deragliato", ma sia approvato "il prima possibile".
Oltre all'economia, altro punto focale del discorso di Bush è stato l'Iraq e i successi conseguiti nel paese. Il presidente ha sottolineato che, un anno fa, pochi "avrebbero potuto immaginare i risultati che gli Stati Uniti sono stati capaci di conseguire". E invece, "è calato il numero degli attacchi terroristici, delle morti civili e delle violenze settarie". Questo, grazie alla strategia decisa dalla Casa Bianca nel 2007, che si è tradotta in un iniziale incremento delle truppe Usa: una strategia su cui molti erano scettici e che invece ha dato, ha ripetuto Bush, un esito positivo, visto che "al-Qaida sta fuggendo dall'Iraq e noi la sconfiggeremo". Come diretta conseguenza dei successi incassati, l'America ora sta finalmente assistendo al ritorno a casa dei suoi soldati. Nei prossimi mesi "torneranno a casa più di 20.000 soldati americani dall'Iraq", mentre "ogni ulteriore riduzione dipenderà dalle condizioni e dalle raccomandazioni che arriveranno dal generale" David Petraeus, comandante delle truppe americane in Iraq, ha precisato il presidente.
Il discorso del presidente è durato più di quanto fissato in calendario: quasi un'ora, contro i 45 minuti previsti. Molti gli applausi che sono arrivati dal Congresso, per lo più ovviamente dai membri repubblicani. Tra i grandi protagonisti arrivati ad ascoltare il suo discorso, una raggiante signora in rosso Hillary Clinton e il candidato afroamericano Barack Obama, con a fianco il suo sostenitore Ted Kennedy.
Due gli argomenti su cui ha battuto il tasto nel suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione: da un lato l'economia, in un momento in cui gli americani vivono nel timore di una imminente recessione negli Stati Uniti, e dall'altro i progressi che sono stati raggiunti in Iraq grazie alla strategia dell'incremento delle truppe decisa dalla Casa Bianca lo scorso anno.
"La nostra economia sta attraversando un periodo di incertezza", ha detto Bush. Per questo motivo, "per fare in modo che la nostra economia continui a crescere e che la nostra gente continui a lavorare", è fondamentale che il piano di stimoli per l'economia non venga "ritardato nè deragliato", ma sia approvato "il prima possibile".
Oltre all'economia, altro punto focale del discorso di Bush è stato l'Iraq e i successi conseguiti nel paese. Il presidente ha sottolineato che, un anno fa, pochi "avrebbero potuto immaginare i risultati che gli Stati Uniti sono stati capaci di conseguire". E invece, "è calato il numero degli attacchi terroristici, delle morti civili e delle violenze settarie". Questo, grazie alla strategia decisa dalla Casa Bianca nel 2007, che si è tradotta in un iniziale incremento delle truppe Usa: una strategia su cui molti erano scettici e che invece ha dato, ha ripetuto Bush, un esito positivo, visto che "al-Qaida sta fuggendo dall'Iraq e noi la sconfiggeremo". Come diretta conseguenza dei successi incassati, l'America ora sta finalmente assistendo al ritorno a casa dei suoi soldati. Nei prossimi mesi "torneranno a casa più di 20.000 soldati americani dall'Iraq", mentre "ogni ulteriore riduzione dipenderà dalle condizioni e dalle raccomandazioni che arriveranno dal generale" David Petraeus, comandante delle truppe americane in Iraq, ha precisato il presidente.
Il discorso del presidente è durato più di quanto fissato in calendario: quasi un'ora, contro i 45 minuti previsti. Molti gli applausi che sono arrivati dal Congresso, per lo più ovviamente dai membri repubblicani. Tra i grandi protagonisti arrivati ad ascoltare il suo discorso, una raggiante signora in rosso Hillary Clinton e il candidato afroamericano Barack Obama, con a fianco il suo sostenitore Ted Kennedy.
Re: BUSH E IL REALISMO SULLA GUERRA!
vega hai rotto con questi argomenti biblici!!!!!!!!!!!!!!!!
sono troppo lunghi!!!!!
ora c'è una scelta da fare, o lavorare o leggere?!?!?!?
io ho già scelto!!!!!!!!!
sono troppo lunghi!!!!!
ora c'è una scelta da fare, o lavorare o leggere?!?!?!?
io ho già scelto!!!!!!!!!
AsbestoMAN- Trapassato
- Numero di messaggi : 3253
Età : 44
Data d'iscrizione : 26.09.07
Re: BUSH E IL REALISMO SULLA GUERRA!
ma che cazzo è?!?! è una cosa seria io mi aspettavo alla fine tipo arriva Adrena :"Bush!!! PRRRRRRRRRRR!!!!" ho buttato via il mio tempo quando potevo lavorare!...... ok ho fatto bene....
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