INTERVISTA A PASQUALE BRUNO!!
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INTERVISTA A PASQUALE BRUNO!!
Bruno: "E' un calcio di 'fighetti'"
"E Ibra 'il provocatore'?Lo sistemerei"
Icona del calcio rude, quello all'inglese trapiantato sui campi nostrani, Pasquale Bruno 'bacchetta' il nuovo pallone italiano. Se la prende con tutti: dagli arbitri, agli attaccanti facili al tuffo al 'provocatore' Ibrahimovic. "Il mio consiglio è di lasciar giocare - dice in un'intervista a 'Libero' -, senza farsi condizionare dai simulatori, dai fighetti isterici. Ibra? Fa quello che vuole, ma io me lo mangerei...".
Basta prendere un taccuino, avere nel cassetto qualche domanda giusta e lasciare che i 'fumi' facciano il loro e ti regalino una chiacchierata memorabile. Pasquale Bruno è uno che non le ha mai mandate a dire, ci ha sempre messo la faccia, in campo e fuori. Una sfrontatezza, meglio una schiettezza, almeno pari alla ruvidezza delle sue entrate. Perché l'ex 'cuore granata' dal passato bianconero, 'O' Animale', non faceva complimenti con i tacchetti ed evita accuratamente di farne con la lingua. Questo calcio non gli piace, gli sembra una sorta di tradimento rispetto ai suoi tempi e agli eroi che li hanno segnati. "La prima riflessione obbligatoria - entra subito duro Bruno - è che non abbiamo certo gli arbitri migliori al mondo, come vogliono farci credere. E in più, non vengono aiutati. Basta che tocchino un attaccante e questo si butta a terra, urla, piange come se avesse subito chissà quale fallo". Questione di valori, almeno in parte. Tanto è vero che, stando alle considerazioni dell'interessato, quando le nostre squadre giocano in Europa, la figura che fanno i nostri calciatori, a prescindere dai risultati sportivi, non è esattamente quella di persone moralmente corrette e capitani coraggiosi. "Gli attaccanti italiani - sentenzia - pensano solo agli orecchini, ai tatuaggi, alla discoteca e alle veline. Non ho mai sopportato i simulatori: entravo per fargli male, per spaccarli anche a costo di essere squalificato".
Un tipino tranquillo, insomma, anche ora che davanti ha la televisione e non più avversari in carne ed ossa. Ma non ci sono solo i 'cascatori d'area' a far ribollire il sangue di Bruno. La stoccata rifilata a Zlatan Ibrahimovic è un'altra perla del repertorio. "Come qualità è un fenomeno - ammette l'ex calciatore -, ma per il resto... Mette le mani in faccia a Dessena, afferra per il collo Chiellini, prende per il culo i difensori avversari. E lo tutelano sempre. Non esiste, è inconcepibile! Io facevo paura a gente come Van Basten, Vialli e Serena...figuriamoci a uno come lui". L'altro bocciato illustre è Alex Del Piero. "Non venitemi a raccontare che è un fuoriclasse... Allora Matthaeus e Careca cos'erano? Extraterrestri?". Ce n'è per tutti e guai a contraddirlo.
"E Ibra 'il provocatore'?Lo sistemerei"
Icona del calcio rude, quello all'inglese trapiantato sui campi nostrani, Pasquale Bruno 'bacchetta' il nuovo pallone italiano. Se la prende con tutti: dagli arbitri, agli attaccanti facili al tuffo al 'provocatore' Ibrahimovic. "Il mio consiglio è di lasciar giocare - dice in un'intervista a 'Libero' -, senza farsi condizionare dai simulatori, dai fighetti isterici. Ibra? Fa quello che vuole, ma io me lo mangerei...".
Basta prendere un taccuino, avere nel cassetto qualche domanda giusta e lasciare che i 'fumi' facciano il loro e ti regalino una chiacchierata memorabile. Pasquale Bruno è uno che non le ha mai mandate a dire, ci ha sempre messo la faccia, in campo e fuori. Una sfrontatezza, meglio una schiettezza, almeno pari alla ruvidezza delle sue entrate. Perché l'ex 'cuore granata' dal passato bianconero, 'O' Animale', non faceva complimenti con i tacchetti ed evita accuratamente di farne con la lingua. Questo calcio non gli piace, gli sembra una sorta di tradimento rispetto ai suoi tempi e agli eroi che li hanno segnati. "La prima riflessione obbligatoria - entra subito duro Bruno - è che non abbiamo certo gli arbitri migliori al mondo, come vogliono farci credere. E in più, non vengono aiutati. Basta che tocchino un attaccante e questo si butta a terra, urla, piange come se avesse subito chissà quale fallo". Questione di valori, almeno in parte. Tanto è vero che, stando alle considerazioni dell'interessato, quando le nostre squadre giocano in Europa, la figura che fanno i nostri calciatori, a prescindere dai risultati sportivi, non è esattamente quella di persone moralmente corrette e capitani coraggiosi. "Gli attaccanti italiani - sentenzia - pensano solo agli orecchini, ai tatuaggi, alla discoteca e alle veline. Non ho mai sopportato i simulatori: entravo per fargli male, per spaccarli anche a costo di essere squalificato".
Un tipino tranquillo, insomma, anche ora che davanti ha la televisione e non più avversari in carne ed ossa. Ma non ci sono solo i 'cascatori d'area' a far ribollire il sangue di Bruno. La stoccata rifilata a Zlatan Ibrahimovic è un'altra perla del repertorio. "Come qualità è un fenomeno - ammette l'ex calciatore -, ma per il resto... Mette le mani in faccia a Dessena, afferra per il collo Chiellini, prende per il culo i difensori avversari. E lo tutelano sempre. Non esiste, è inconcepibile! Io facevo paura a gente come Van Basten, Vialli e Serena...figuriamoci a uno come lui". L'altro bocciato illustre è Alex Del Piero. "Non venitemi a raccontare che è un fuoriclasse... Allora Matthaeus e Careca cos'erano? Extraterrestri?". Ce n'è per tutti e guai a contraddirlo.
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