STEVEN BRADBURY - Una storia vera
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STEVEN BRADBURY - Una storia vera
UN GRANDE CAMPIONE:STEVEN BRADBURY
Le Olimpiadi Invernali di Salt Lake City 2002 furono le terze ed ultime per Steven Bradbury, misconosciuto pattinatore australiano, ventinovenne e quindi ormai anzianotto, che in dodici anni di carriera aveva centrato solo un terzo posto nella staffetta 5000m ai giochi di Lillehammer '94, e poco più. Un palmares scarno, che in otto anni lo aveva lentamente trasformato da grande promessa dello short track ad outsider, stimato e rispettato, ma pur sempre outsider, destinato quindi a chiudere la carriera con l'ultima onorevole presenza ai Giochi.
Non c'è da meravigliarsi quindi che il pronostico lo desse per sfavorito già ai quarti di finale. E così fu: Bradbury agguantò il terzo posto all'ultima curva, però solo i primi due passavano il turno.
Ma evidentemente quello era il suo giorno fortunato: il canadese Marc Gagnon, giunto primo, venne squalificato per una scorrettezza e Bradbury ripescato d'ufficio per le semifinali. Ancora non sapeva che i suoi giorni più fortunati dovevano ancora arrivare.
In semifinale il cammino era ovviamente ancora più difficile. Partito maluccio, Bradbury rimase in fondo per tutta la gara. Alla penultima curva divenne quarto per via di una caduta, ma per arrivare in finale serviva una specie di miracolo. Che puntualmente arrivò: all'ultima curva, mentre il primo filava indisturbato verso il traguardo, il secondo ed il terzo si ostacolarono a tal punto da cadere entrambi, spalancando a Bradbury le porte della sua prima finale olimpica individuale.
Ma in finale non c'era storia. Il titolo era già prenotato dal fortissimo Ohno, che oltre ad essere il più talentuoso aveva anche il vantaggio di giocare in casa; al doppiamente miracolato Bradbury spettava semplicemente di fare da comprimario per chiudere decorosamente, con una finale olimpica, la carriera da professionista. E difatti ancora una volta, complice una pessima partenza, il povero australiano si era ritrovato immediatamente ultimo. Ad una tornata dalla fine il suo imbarazzante svantaggio era di circa mezzo giro.
Davanti invece, la battaglia per la vittoria era serratissima: ancora una volta sarebbe stata l'ultima curva a decidere. Ma in un modo che nessuno si sarebbe aspettato.
Ohno sferrò una gomitata talmente forte da far cadere uno degli avversari, che lo trascinò tuttavia giù con sé innescando un'improvvisa carambola. Nel giro di due secondi erano tutti caduti a terra; tutti tranne il serafico Bradbury, che ebbe tempo a sufficienza per scavalcare tutti gli avversari in un sol colpo solo e cogliere indisturbato il primo oro della sua carriera, diventando inoltre il primo campione olimpico invernale proveniente dall'emisfero Sud.
L'intera spassosa vicenda è stata raccontata dalla mitica Gialappa's in un esilarante video.
Sembra una vittoria figlia esclusivamente della fortuna, in qualche modo da sminuire. Ma in fondo Bradbury non aveva dimostrato di essere stato comunque in qualche modo il più meritevole, per il semplice fatto di essere stato, a conti fatti, l'unico ad essere arrivato ogni volta al traguardo senza cadere né essere scorretto?
A saperne un po' di più, si scopre che non c'è poi molto da ridere. Perché Steven Bradbury era stato fino a quel momento molto sfortunato. Esageratamente sfortunato. Addirittura aveva rischiato di morire in due gravissimi infortuni. In una caduta durante i mondiali del 1994 rimase ferito ad un'arteria femorale dalla lama di un pattino, perse 4 litri di sangue, ricevette 111 punti di sutura e fu costretto ad una riabilitazione di 18 mesi prima di ritornare a pattinare. Nel 2000, invece, durante un allenamento cadde fratturandosi il collo e fu costretto a rimanere immobile per ben 6 settimane. Questo spiega perché la grande promessa dello short track australiano non si fosse mai consacrata.
Ecco, forse, perché voleva esserci a tutti i costi a Salt Lake, per congedarsi con onore da uno sport a cui aveva dedicato la sua vita e che gli aveva restituito indietro pochissimo.
Ed ecco anche perché la storia della sua vittoria, oltre ad essere indubbiamente divertentissima, è anche bellissima. E' come se il destino avesse deciso di sdebitarsi tutt'a un tratto negli istanti decisivi, dopo averlo fatto tanto ed a lungo soffrire.
Una bellissima storia di onestà, perseveranza, tenacia, orgoglio, rispetto, passione e dedizione, superbamente ripagate con la massima soddisfazione che un uomo di sport possa ottenere. E poi il grande stile di non tornare sulle proprie scelte, ritirandosi dall'agonismo come campione olimpico, con grande eleganza.
Grande Steven Bradbury. Una storia capace di far ridere e commuovere nello stesso momento non può che essere una grande storia.
Ultima modifica di Coimbrino il Mer 17 Feb - 18:50 - modificato 4 volte.
Coimbrino- barman
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Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Mi ricordo di quell'olimpiade...all'epoca dicevo che era un buo rotto in culo...non sapevo che stava per morire..forse alla fine c'è andato pari..ma secondo me è ancora in credito dalla grande ruota..
Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
In questi giorni ne avevo sentito parlare e ricordandomi del video di mai dire gol pensai anch'io il culo rotto che ebbe
Poi dopo una rapida ricerca su internet emerse tutta la sua storia..
Fare short track in Australia è come giocare a Ping Pong a Pistoia, parti e per tutti sei un coglione, in più dopo l'incidente gravissimo alla gamba in molti avrebbero smesso, ma lui ha continuato.
Nel secondo incidente sicuro qualche medico gli ha detto di fare festa, ma con grinta ha continuato ancora.
E quì entra in gioco il fatto più importante, L'australia NON E' L'ITALIA!!!
Non doveva partecipare all'ultima olimpiade, noi italiani vedi Roberto Baggio e molti altri non diamo modo ad un campione di esprimersi per un ultima volta, riconoscendo l'onore e i meriti sportivi, noi guardiamo ai soldi e appena un campione ha un calo per qualsiasi ragione lo mettiamo da parte e ce lo scordiamo.
Ma in questo caso non è andata così è la fortuna lo ha baciato e pagato di tutto quello che gli aveva chiesto.
Questa storia ha molti significati, chiaramente.. in Italia.. era passato solo il messaggio del buo di culo da quei tre falliti della Giallappa's che è 20 anni che dicono le stesse cazzate!
Poi dopo una rapida ricerca su internet emerse tutta la sua storia..
Fare short track in Australia è come giocare a Ping Pong a Pistoia, parti e per tutti sei un coglione, in più dopo l'incidente gravissimo alla gamba in molti avrebbero smesso, ma lui ha continuato.
Nel secondo incidente sicuro qualche medico gli ha detto di fare festa, ma con grinta ha continuato ancora.
E quì entra in gioco il fatto più importante, L'australia NON E' L'ITALIA!!!
Non doveva partecipare all'ultima olimpiade, noi italiani vedi Roberto Baggio e molti altri non diamo modo ad un campione di esprimersi per un ultima volta, riconoscendo l'onore e i meriti sportivi, noi guardiamo ai soldi e appena un campione ha un calo per qualsiasi ragione lo mettiamo da parte e ce lo scordiamo.
Ma in questo caso non è andata così è la fortuna lo ha baciato e pagato di tutto quello che gli aveva chiesto.
Questa storia ha molti significati, chiaramente.. in Italia.. era passato solo il messaggio del buo di culo da quei tre falliti della Giallappa's che è 20 anni che dicono le stesse cazzate!
Coimbrino- barman
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Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Coimbrino ha scritto:
Questa storia ha molti significati, chiaramente.. in Italia.. era passato solo il messaggio del buo di culo da quei tre falliti della Giallappa's che è 20 anni che dicono le stesse cazzate!
Ma la firma Longarina il misericordioso dove l'hai messa???
Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Coimbrino ha scritto:Questa storia ha molti significati, chiaramente.. in Italia.. era passato solo il messaggio del buo di culo da quei tre falliti della Giallappa's che è 20 anni che dicono le stesse cazzate!
Quando vedi queste cose tanto incredibili quanto bellissime..pensi che Qualcuno, Lsssù, ci sia veramente..
stagno- Trinciado
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Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Vega ha scritto:Mi ricordo di quell'olimpiade...all'epoca dicevo che era un buo rotto in culo...non sapevo che stava per morire..forse alla fine c'è andato pari..ma secondo me è ancora in credito dalla grande ruota..
Qualcosa in merito all'incidente alla gamba l'avevo letto sulla Gazzetta ai tempi...e mi ricordo anche di aver visto la finale in diretta! In effetti, a parte la gazza e in maniera molto superficiale, nessuno aveva tirato fuori questa storia, che infatti ti fa apparire Bradbury molto più campione di quanto non lo sia stato veramente. Forse...come il dice il Vega, con un oro olimpico direi che il destino lo ha ripagato ben bene...magari anche con gli interessi!
PACIOUK70- Sfasciato
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Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
PACIOUK70 ha scritto:Vega ha scritto:Mi ricordo di quell'olimpiade...all'epoca dicevo che era un buo rotto in culo...non sapevo che stava per morire..forse alla fine c'è andato pari..ma secondo me è ancora in credito dalla grande ruota..
Qualcosa in merito all'incidente alla gamba l'avevo letto sulla Gazzetta ai tempi...e mi ricordo anche di aver visto la finale in diretta! In effetti, a parte la gazza e in maniera molto superficiale, nessuno aveva tirato fuori questa storia, che infatti ti fa apparire Bradbury molto più campione di quanto non lo sia stato veramente. Forse...come il dice il Vega, con un oro olimpico direi che il destino lo ha ripagato ben bene...magari anche con gli interessi!
Non condivido assolutamente..
la domanda è questa: rischieresti la vita 2 volte con 111 punti ad una gamba, una vertebra del collo rotta e più di 20 mesi si riabilitazione per un oro olimpico?
la mia risposta è no!!! quindi per me è ancora in credito verso la fortuna
Coimbrino- barman
- Numero di messaggi : 1479
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Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Il pacio mi deve aver frainteso...o forse mi sono espresso male...sono d'accordo anch'io con Lore...anche secondo me è ancora in credito..un'oro olimpico in quella disciplina è un po' pochino...
Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Avevo frainteso il post del Vega...comunque penso ancora sia stato ripagato alla grande. Magari proprio perché se lo meritava! Fosse uscito ai quarti (come da pronostico), non lo avremmo ricordato noi ma soprattutto non l'avrebbero ricordato in Australia, nonostante tutto. Oggi invece è uno dei personaggi più popolari, le poste australiane hanno persino creato un francobollo commemorativo! Tutto legato al fatto di aver passato ciò che ha passato e di aver vinto ciò che ha vinto, giustamente! Ma se il destino non l'avesse ripagato così...oggi sarebbe un ex-atleta compatito al motto "eh...se magari non ti eri fatto male...chissà..."una pacca sulle spalle e arrivederci e grazie.
Quindi...via, diciamo che lui e il destino ora sono pari.
Quindi...via, diciamo che lui e il destino ora sono pari.
PACIOUK70- Sfasciato
- Numero di messaggi : 1164
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Data d'iscrizione : 01.09.08
Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
un po' cm noi ai mondiali di 4 anni fa.....diciamo pure che è un campione x la medaglia che si è portato a casa ma nn perchè sia un grande pattinatore...è sempre col culo per terraaaaaaaaa....
resta cmq il fatto che in quel preciso momento paradossalmente ha avuto un po' di fortuna...
x gli infortuni che ha subito è da ammirare, ma nn venitemi a dire che si è impegnato per raggiungere quel traguardo.....anzi dovrebbe vergognarsi a priori....
resta cmq il fatto che in quel preciso momento paradossalmente ha avuto un po' di fortuna...
x gli infortuni che ha subito è da ammirare, ma nn venitemi a dire che si è impegnato per raggiungere quel traguardo.....anzi dovrebbe vergognarsi a priori....
Lucia- Sfasciato
- Numero di messaggi : 1789
Età : 48
Data d'iscrizione : 21.09.07
Re: STEVEN BRADBURY - Una storia vera
Lucia ha scritto:x gli infortuni che ha subito è da ammirare, ma nn venitemi a dire che si è impegnato per raggiungere quel traguardo.....anzi dovrebbe vergognarsi a priori....
Questa è la Lucia che riconosco...
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