L'INTER FA SCHIFO!!!
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Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
quando avrai 13 titoli internazionali saprai te, cosa vuol dire. Poi...dai 78 sei passato ai 12 anni, all'anima! Ce n'avete messo di tempo eh!? Lunghi 66anni...altro che la marmellata di Moggi!
PACIOUK70- Sfasciato
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Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
PACIOUK70 ha scritto:quando avrai 13 titoli internazionali saprai te, cosa vuol dire. Poi...dai 78 sei passato ai 12 anni, all'anima! Ce n'avete messo di tempo eh!? Lunghi 66anni...altro che la marmellata di Moggi!
Scusa ma fino a ieri non contavano SOLO le chiampions league??!! Ora siccome, rispetto a noi, avete in bacheca una coppa dei campioni in meno, siete passati a evidenziare i titoli internazionali?! Ma siete fenomenali!!! Cmq mi risultava (magari mi sbaglio) che i titoli internazionali della juve fossero 10 e non 13, ovvero: 2 coppe campioni, 1 coppa delle coppe, 3 coppe uefe, 2 supercoppe europee, 2 coppe intercontinentali. L'inter invece attualmente è a 9: 3 coppe campioni, 3 coppe uefe, 3 coppe intercontinentali. Quindi 10 contro 9.....non 45 contro 9!! In Europa se non conoscono noi, mi sa che non conoscono neanche voi! E cmq anche sui titoli internazionali ho una forte sensazione che, prestissimo, vi sorpasseremo. A quel punto vorrò vedere su cosa vi aggrapperete!
stagno- Trinciado
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Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
Via Stagno, prima d'andare in ferie ti lascio con qualcosa su cui meditare..
C’è una una sola società calcistica, una sola al mondo, capace di violare così costantemente regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico possibile e immaginabile.
Il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore che non avrebbe potuto giocare e che quindi ha falsato un campionato;
la conseguente condanna in un tribunale penale di un suo alto dirigente;
i pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di calciatori, dirigenti e arbitri;
uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda;
l’eliminazione degli avversari per via telefonico-giudiziaria (con i giudici scelti dall’ex membro del Cda pochi minuti prima dell’avvio del processo, a cui è stato pure tolto un grado di giudizio);
la vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio;
il supermegasconto concesso dall’ex membro del Cda sulla sanzione plurimilionaria dell’organo di controllo Covisoc;
il mancato rispetto delle regole per l’iscrizione ai campionati;
gli scambi e le supervalutazioni di calciatori;
i contratti invalidi di Milito e Thiago Motta ("secondo una interpretazione letterale del regolamento federale", scriveva la notoriamente contraria Pravda rosa);
i "regalini" ai designatori;
un arbitro arruolato come "cavallo di Troia";
la richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio;
i suggerimenti mirati sulle griglie e sugli assistenti;
le accuse di illecito sportivo diretto prescritte per l’intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano.
Tre quarti di queste cose, accertate e incontestabili, sui giornali non vengono ricordate né pubblicate e quando, con ritardo e controvoglia, è la procura federale ad avanzare qualche rimbrotto, allora arriva la solida argomentazione difensiva secondo cui Giacinto Facchetti era un galantuomo
C’è una una sola società calcistica, una sola al mondo, capace di violare così costantemente regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico possibile e immaginabile.
Il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore che non avrebbe potuto giocare e che quindi ha falsato un campionato;
la conseguente condanna in un tribunale penale di un suo alto dirigente;
i pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di calciatori, dirigenti e arbitri;
uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda;
l’eliminazione degli avversari per via telefonico-giudiziaria (con i giudici scelti dall’ex membro del Cda pochi minuti prima dell’avvio del processo, a cui è stato pure tolto un grado di giudizio);
la vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio;
il supermegasconto concesso dall’ex membro del Cda sulla sanzione plurimilionaria dell’organo di controllo Covisoc;
il mancato rispetto delle regole per l’iscrizione ai campionati;
gli scambi e le supervalutazioni di calciatori;
i contratti invalidi di Milito e Thiago Motta ("secondo una interpretazione letterale del regolamento federale", scriveva la notoriamente contraria Pravda rosa);
i "regalini" ai designatori;
un arbitro arruolato come "cavallo di Troia";
la richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio;
i suggerimenti mirati sulle griglie e sugli assistenti;
le accuse di illecito sportivo diretto prescritte per l’intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano.
Tre quarti di queste cose, accertate e incontestabili, sui giornali non vengono ricordate né pubblicate e quando, con ritardo e controvoglia, è la procura federale ad avanzare qualche rimbrotto, allora arriva la solida argomentazione difensiva secondo cui Giacinto Facchetti era un galantuomo
Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
Vega, passate le ferie, ti lascio anch'io questo su cui pensare..e non è certo farina del mio sacco. Fatti un po' di cultura.
Un certo Marco Travaglio, juventino con dignità, giustamente si vergogna della gestione Andrea Agnelli! (Fonte: Carta Canta, l'Espresso, di Marco Travaglio) Scrive: "C’era una volta lo ”stile Juventus”. Quello di Gianni Agnelli e Boniperti, Trapattoni e Platini. Poi, al seguito di Umberto Agnelli, arrivò la “triade” Giraudo-Moggi-Bettega. Risultato: il processo per doping, lo scandalo Calciopoli, due scudetti annullati e retrocessione in serie B (la prima della storia). Nel 2006 John Elkann affida il club a due manager gentiluomini, Giovanni Cobolli Gigli e Jean-Claude Blanc, con il compito di recuperare lo stile e la serie A: missione compiuta su entrambi i fronti. La Vecchia Signora accetta con signorilità il verdetto sportivo, giusta espiazione per i maneggi di Moggi & C., e si rimette all’onor del mondo.
Ma due anni fa il ramo cadetto degli Agnelli si riprende il giocattolo con il giovane Andrea, figlio di Umberto e vecchio sodale di Moggi e Giraudo. Risultato: zero titoli sul campo, ma centinaia sui giornali, cavalcando il revanscismo della parte più becera della tifoseria, convinta che retrocessione e scudetti perduti non siano colpa di chi commise gli illeciti, cioè Moggi e Giraudo, radiati dal mondo del calcio, ma di chi li ha scoperti (la Procura di Napoli) e sanzionati (la giustizia sportiva e il commissario Figc Guido Rossi). Un complotto delle toghe: non rosse, ma nerazzurre.
Ora Andrea Agnelli, per non passare alla storia come l’unico presidente juventino che non ha vinto neppure la Coppa del Nonno, rivuole addirittura indietro i due scudetti di Calciopoli e minaccia ricorsi al Tribunale di arbitrato dello sport e perfino alla giustizia ordinaria. A suo dire, il titolo del 2005-2006, uno dei due viziati dalla manovre moggiane su arbitri e designatori, dunque assegnato all’Inter seconda classificata, non sarebbe “lo scudetto degli onesti” come lo definì Moratti, ma “dei prescritti”. E questo perché il pm sportivo Stefano Palazzi ha dichiarato prescritti i sospetti sul coinvolgimento dell’Inter in Calciopoli, “a meno che l’Inter non rinunci alla prescrizione e si lasci processare”. Moratti non rinuncia e sbaglia di grosso.
Ma la prescrizione, in casa Juventus, è materiale infiammabile da maneggiare con estrema cautela. L’Agnellino dovrebbe dare una ripassata alle 49 pagine della sentenza del 10 marzo 2006 con cui la Cassazione, ribaltando le assoluzioni d’appello, dichiarava i vertici bianconeri colpevoli di aver “dopato” i giocatori con sostanze proibite oppure lecite ma usate in dosi e con metodi vietati, dal luglio ‘94 al settembre ’98 (l’età dell’oro di Marcello Lippi), alterando le prestazioni e dunque truccando ben quattro stagioni sportive. Colpevoli, sia Giraudo sia il medico sociale Riccardo Agricola, di un unico “disegno criminoso” a base di frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute; ma salvi per prescrizione, in quanto i reati si erano estinti pochi giorni prima a causa della lunghezza del processo. Sia per Giraudo, assolto in primo e in secondo grado, sia per Agricola, condannato in tribunale e assolto in appello, la Suprema Corte dava ragione al pm Raffaele Guariniello e disponeva l’annullamento dell’ultimo verdetto perché “questo collegio ha ritenuto che la condotta degli imputati integri il delitto di cui all’art.1 della legge 410/89” (frode in competizioni sportive).
Il reato insomma c’era, ma era “estinto per prescrizione”. Il medico, su mandato dell’amministratore delegato, imbottiva i calciatori di “sostanze vietate” come i “corticosteroidi”, e anche di farmaci non vietati ma somministrati ad atleti sani per potenziarne il rendimento, “in modo pericoloso per la salute”. E anche per la genuinità delle classifiche, violando – ricordano i giudici – la legge che tutela “la regolarità e la correttezza delle competizioni, poste in pericolo dalla sleale alterazione chimica delle prestazioni”.
La Juve che oggi sfida l’Inter a restituire “lo scudetto dei prescritti” e a rinunciare alla prescrizione nel processo sportivo si guardò bene dal rinunciarvi in quello penale. Anche perché, dopo la sentenza di Cassazione, il nuovo processo sarebbe finito con condanne sicure e la conseguente revoca di tutti i trofei vinti nel quadriennio dello scandalo: tre scudetti, una Champions, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e un’Intercontinentale. Questi come li vogliamo chiamare, dottor Agnelli: i “trofei dei prescritti”? E perché, per dare il buon esempio all’Inter, non li restituisce?
Un certo Marco Travaglio, juventino con dignità, giustamente si vergogna della gestione Andrea Agnelli! (Fonte: Carta Canta, l'Espresso, di Marco Travaglio) Scrive: "C’era una volta lo ”stile Juventus”. Quello di Gianni Agnelli e Boniperti, Trapattoni e Platini. Poi, al seguito di Umberto Agnelli, arrivò la “triade” Giraudo-Moggi-Bettega. Risultato: il processo per doping, lo scandalo Calciopoli, due scudetti annullati e retrocessione in serie B (la prima della storia). Nel 2006 John Elkann affida il club a due manager gentiluomini, Giovanni Cobolli Gigli e Jean-Claude Blanc, con il compito di recuperare lo stile e la serie A: missione compiuta su entrambi i fronti. La Vecchia Signora accetta con signorilità il verdetto sportivo, giusta espiazione per i maneggi di Moggi & C., e si rimette all’onor del mondo.
Ma due anni fa il ramo cadetto degli Agnelli si riprende il giocattolo con il giovane Andrea, figlio di Umberto e vecchio sodale di Moggi e Giraudo. Risultato: zero titoli sul campo, ma centinaia sui giornali, cavalcando il revanscismo della parte più becera della tifoseria, convinta che retrocessione e scudetti perduti non siano colpa di chi commise gli illeciti, cioè Moggi e Giraudo, radiati dal mondo del calcio, ma di chi li ha scoperti (la Procura di Napoli) e sanzionati (la giustizia sportiva e il commissario Figc Guido Rossi). Un complotto delle toghe: non rosse, ma nerazzurre.
Ora Andrea Agnelli, per non passare alla storia come l’unico presidente juventino che non ha vinto neppure la Coppa del Nonno, rivuole addirittura indietro i due scudetti di Calciopoli e minaccia ricorsi al Tribunale di arbitrato dello sport e perfino alla giustizia ordinaria. A suo dire, il titolo del 2005-2006, uno dei due viziati dalla manovre moggiane su arbitri e designatori, dunque assegnato all’Inter seconda classificata, non sarebbe “lo scudetto degli onesti” come lo definì Moratti, ma “dei prescritti”. E questo perché il pm sportivo Stefano Palazzi ha dichiarato prescritti i sospetti sul coinvolgimento dell’Inter in Calciopoli, “a meno che l’Inter non rinunci alla prescrizione e si lasci processare”. Moratti non rinuncia e sbaglia di grosso.
Ma la prescrizione, in casa Juventus, è materiale infiammabile da maneggiare con estrema cautela. L’Agnellino dovrebbe dare una ripassata alle 49 pagine della sentenza del 10 marzo 2006 con cui la Cassazione, ribaltando le assoluzioni d’appello, dichiarava i vertici bianconeri colpevoli di aver “dopato” i giocatori con sostanze proibite oppure lecite ma usate in dosi e con metodi vietati, dal luglio ‘94 al settembre ’98 (l’età dell’oro di Marcello Lippi), alterando le prestazioni e dunque truccando ben quattro stagioni sportive. Colpevoli, sia Giraudo sia il medico sociale Riccardo Agricola, di un unico “disegno criminoso” a base di frode sportiva e somministrazione di farmaci in modo pericoloso per la salute; ma salvi per prescrizione, in quanto i reati si erano estinti pochi giorni prima a causa della lunghezza del processo. Sia per Giraudo, assolto in primo e in secondo grado, sia per Agricola, condannato in tribunale e assolto in appello, la Suprema Corte dava ragione al pm Raffaele Guariniello e disponeva l’annullamento dell’ultimo verdetto perché “questo collegio ha ritenuto che la condotta degli imputati integri il delitto di cui all’art.1 della legge 410/89” (frode in competizioni sportive).
Il reato insomma c’era, ma era “estinto per prescrizione”. Il medico, su mandato dell’amministratore delegato, imbottiva i calciatori di “sostanze vietate” come i “corticosteroidi”, e anche di farmaci non vietati ma somministrati ad atleti sani per potenziarne il rendimento, “in modo pericoloso per la salute”. E anche per la genuinità delle classifiche, violando – ricordano i giudici – la legge che tutela “la regolarità e la correttezza delle competizioni, poste in pericolo dalla sleale alterazione chimica delle prestazioni”.
La Juve che oggi sfida l’Inter a restituire “lo scudetto dei prescritti” e a rinunciare alla prescrizione nel processo sportivo si guardò bene dal rinunciarvi in quello penale. Anche perché, dopo la sentenza di Cassazione, il nuovo processo sarebbe finito con condanne sicure e la conseguente revoca di tutti i trofei vinti nel quadriennio dello scandalo: tre scudetti, una Champions, due Supercoppe italiane, una Supercoppa europea e un’Intercontinentale. Questi come li vogliamo chiamare, dottor Agnelli: i “trofei dei prescritti”? E perché, per dare il buon esempio all’Inter, non li restituisce?
stagno- Trinciado
- Numero di messaggi : 886
Età : 48
Data d'iscrizione : 10.01.08
Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
Povero Stagno..e anche povero Travaglio..anche lui farebbe bene a parlare di Berlusconi e rizzati..purtroppo sulla questione Juventus non è informato per niente, e anche lui (come tutti gli interisti) spara cazzate da bar senza neanche sapere di cosa discute. Purtroppo un giornalista le cose dovrebbe andarsele a cercare e studiare per bene, invece lui è andato in sala biliardo a sentire il balletti e poi ha fatto la sua intervista a l'espresso prendendo un bel po' di soldini.
Cmq per non annoiarti troppo, caro stagno, leggiti bene com'è andata nel processo doping..la juve è stata giudicata ed è stata assolta.
Leggi qui vai e poi digli al tuo presidente di rendere quello scudetto invece di trincerarsi dietro quei denti gialli sparando cazzate a destra e a manca anziché spiegare perché lui e Angelo Facchetti telefonavano più di tutti gli altri..e come se telefonavano!!
http://www.ju29ro.com/dossier/doping/53-dossier-doping-finale-di-partita.html
Cmq per non annoiarti troppo, caro stagno, leggiti bene com'è andata nel processo doping..la juve è stata giudicata ed è stata assolta.
Leggi qui vai e poi digli al tuo presidente di rendere quello scudetto invece di trincerarsi dietro quei denti gialli sparando cazzate a destra e a manca anziché spiegare perché lui e Angelo Facchetti telefonavano più di tutti gli altri..e come se telefonavano!!
http://www.ju29ro.com/dossier/doping/53-dossier-doping-finale-di-partita.html
Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
Ma GianInfelice Facchetti...ma quante cazzate spara...ma quanta gente ancora deve stare a sentire queste stronzate qua. Leggete cosa dice a proposito di suo padre:
"Hanno provato a montargli addosso una bicicletta, con le ruote bucate e senza catena. La corsa di mio padre è sempre stata leale e coraggiosa, su di lui sono state dette tante falsità e tante calunnie".
Ma quali falsità e calunnie sono state dette su Giacinto Facchetti? Ma chi le ha dette? Qualcuno lo ha offeso? No, sono solo venute fuori telefonate dove chiedeva a designatori e arbitri di vincere le partite, di passare a ritirare regali per loro in sede, gli offriva posti di lavoro in banca ecc. Queste non mi sembrano ne offese ne calunnie. La gente sa giudicare da sola...
"Hanno provato a montargli addosso una bicicletta, con le ruote bucate e senza catena. La corsa di mio padre è sempre stata leale e coraggiosa, su di lui sono state dette tante falsità e tante calunnie".
Ma quali falsità e calunnie sono state dette su Giacinto Facchetti? Ma chi le ha dette? Qualcuno lo ha offeso? No, sono solo venute fuori telefonate dove chiedeva a designatori e arbitri di vincere le partite, di passare a ritirare regali per loro in sede, gli offriva posti di lavoro in banca ecc. Queste non mi sembrano ne offese ne calunnie. La gente sa giudicare da sola...
Re: L'INTER FA SCHIFO!!!
Vega ha scritto:Ma GianInfelice Facchetti...ma quante cazzate spara...ma quanta gente ancora deve stare a sentire queste stronzate qua. Leggete cosa dice a proposito di suo padre:
"Hanno provato a montargli addosso una bicicletta, con le ruote bucate e senza catena. La corsa di mio padre è sempre stata leale e coraggiosa, su di lui sono state dette tante falsità e tante calunnie".
Ma quali falsità e calunnie sono state dette su Giacinto Facchetti? Ma chi le ha dette? Qualcuno lo ha offeso? No, sono solo venute fuori telefonate dove chiedeva a designatori e arbitri di vincere le partite, di passare a ritirare regali per loro in sede, gli offriva posti di lavoro in banca ecc. Queste non mi sembrano ne offese ne calunnie. La gente sa giudicare da sola...
Continuano sempre a trincerarsi dietro al morto...se era morto Moggi erano ancora lì a festeggiare...questa è la differenza, per loro.
Non hanno nemmeno la decenza di prendere atto dell'evidenza, negano anche quella!
Ma ora il giochino che si son costruiti è finito...ieri hanno perso pure la 'trebisonda'...
PACIOUK70- Sfasciato
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